Come è strano il mondo. Per certi versi è proprio incomprensibile agli occhi di un osservatore poco attento. A volte però anche se vi soffermate a guardare più in là della punta del vostro naso, le immagini non si schiariscono più di tanto all’orizzonte ma tutto sembra coperto da una fitta coltre di nebbia.
Da un lato c’è Google. Molti si limitano a definirlo come un motore di ricerca. Ultimamente però ha trascurato il suo core business per andare ad esplorare terre aspre e selvagge nel web, iniziando una trasformazione che lo ha portato ad essere oggigiorno una gigantesca compagnia pubblicitaria che trasforma in oro tutto ciò che tocca (o quasi) e che è garanzia di successo in tutto quello che fa.
Dall’altro lato ci sono dei dati molto interessanti che provengono dall’auditel su Sky e che se correttamente interpretati e confrontati con le statistiche dei più popolari blog, tanto per restare in tema e tanto per fare un esempio, fanno molto riflettere. Come scrive Marco:
“Sky Tg24, visto soprattutto durante le ore mattutine (fascia 7-9) con il 0,41% di share e 16.000 spettatori, ma che durante l’arco della giornata scende anche allo 0,04% con 6-9mila spettatori”. [Via Tommaso Tessarolo].
Un blog preso a caso trai primi 50 totalizza un numero di lettori che supera la maggior parte dei canali satellitari della piattaforma SKY. Gli investitori pubblicitari dovrebbero quindi investire proporzionalmente anche sul web.
Credo non ci sia nulla da aggiungere: nonostante il bacino di utenti sia assolutamente paragonabile ci si ostina ad investire prepotentemente sulla cara vecchia TV trascurando l’ormai maturo mondo del web.
Da qualche giorno si parla con insistenza del fatto che Google lancerà a breve i suoi “spot pubblicitari” anche in TV. Natuaralmente si tratta di una prova, di una beta insomma, come del resto la stragrande maggioranza delle cose che Google ha o fa con successo nel web.
Ora ho un pò di confusione in testa. Siamo noi che abbiamo una televisione di così infimo livello che nessuno la vuole più vedere? Siamo indietro come al solito di anni luce rispetto agli altri e quando avremo ultimato la nostra transizione verso il web ci accorgeremo che è ora di tornare indietro perchè i tempi saranno cambiati? E’ una bolla di sapone quella di Google giusto per far parlare sempre di sè?
Se siete in grado di chiarirmi le idee o di confondermele ancora maggiormente ogni commento è ben accetto.
5 risposte su “Dalla TV al web: andata e ritorno”
Ciao, il punto secondo me e qusto: la tv è sempre più generalista, il web sempre più personalizzabile.
Questa PICCOLA differenza sta facendo spostare tutti dalla tv alla rete.
Sono contento. Finalmente i “pochi eletti” del piccolo schermo non sanno più che pesci pigliare…allora cominciano a parlare male di internet e lo dipingono come un mezzo da demonizzare, come se il gioco non fosse presto scoperto. Se vi va parliamone approfonditamente sul blog di showfarm, una community dedicata all’intrattenimento.
http://www.showfarm.com/showfarmblog
vi aspetto
ciaooooo
Secondo me è il ragionamento di fondo ad essere sbagliato. Come premesso dall’articolo che tu citi:
”
quanto avesse in relazione alle misurazioni dell’Auditel, che come sappiamo sono tutto tranne che la fotografia esatta della realtà.
”
L’auditel fa una stima molto imprecisa di quanto è visto un programma, non mi sorprenderei per nulla se alla fine skytg avesse anche un 1% di share in qualche momento della giornata e che sky sempre in qualche momento della giornata potesse avere un bel 10%… Andateci alla leggere con questi dati e non fateci troppi ragionamenti..
@Filippo: io di TV non ne vedo molta, certo è che la qualità dei nostri programmi è bassissima: reality, varietà spazzatura, film scadenti, serie televisive ancora più pessime ecc ecc certo è che se le importiamo dall’estero questo mi fa pensare che anche altrove non siano messi bene.
Per quanto riguarda la TV è vero la guardano tutti, ma quanto senso ha spendere le cifre che si spendono per far vedere della pubblicità ad un pubblico che è troppo indistinto (da 0-120 anni) perchè abbia l’effetto indesiderato? Ovvero ad un neonato non interesserà a nulla l’adesivo per la dentiera come a un ultra centenario non interesserà lo spot sull’ultimo giocattolo della Giochi Preziosi.
@Roberto: si mandando degli spot in televisione si ha la certezza che qualcuno li veda (zapping permettendo) e la cosa curiosa che leggevo è che Google voleva studiare un sistema per poter tracciare il numero di telespettaori che hanno visto lo spot (una sorta di CPM).
Secondo me però bisognerebbe rivedere i costi che attualmente ha uno spot televisivo perchè molto spesso non si rivolge ad un pubblico molto “interessato” e quindi ha meno efficacia rispetto ad altri tipi di pubblicità.
P.S. Effettivamente il mio filtro “passabasso” mi ha portato finora a riconoscere ed evitare gli annunci pubblicitari (in particolare AdSense) e se ci ho cliccato qualche volta sarà stato per sbaglio.
La tua ultima osservazione è corretta, ma a questa si aggiunge anche una diversa modalità di fruizione del messaggio.
La televisione in qualche modo ti costringe a vederlo, la pagina web no: quante volte ha fatto un click su un messaggio adsense nell’ultimo mese?
Io, che navigo molto, mai!
Investire per esempio sui blog ha senso, ma non come aree di puibblicità che poi alla fine nessuno guarda, ma i blog perchè siano efficaci vanno fatti, ai blog bisogna partecipare.
Marco ha ragione quando dice che si divrebbe investire di più, sbaglia secondo me sul come si debbainvestire.
bob
Credo proprio che siamo noi ad essere “indietro” in ambito televisivo. Lo siamo sempre stati. Dagli Stati Uniti importiamo format televisivi, soap opera e telefilm (con gli ovvi ritardi che, quando va bene, sono dovuti “solo” al doppiaggio). Il digitale terrestre è nato morto, o se non proprio morto è nato vecchio, molto vecchio. L’alta definizione sta prendendo piede con un grosso ritardo rispetto all’America dove gli HDTV tra poco passano di moda! Non c’è da sorprendersi del fatto che il web, i blog ed internet siano anni luce avanti alla tv, è l’unico mercato “globale e in tempo reale” che coinvolge tutti e, per quanto se ne dica, non è ancora per le masse, ma più che altro per gli interessati. Perché la TV la guardano tutti da 0 a 120 anni, internet no e la fetta di mercato è ancora troppo ristretta…!
Ciao!